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La Regione Campania ha approvato un pacchetto di misure a favore dei liberi professionisti e delle piccole e medie imprese

Campania: dalla giunta regionale 17 milioni di euro per i professionisti

Un pacchetto di misure a favore dei liberi professionisti e delle piccole e medie imprese. È quanto ha approvato la Regione Campania investendo risorse sulle agevolazioni per lo svolgimento dei tirocini di accesso alle professioni ordinistiche e sui percorsi formativi per liberi professionisti e lavoratori autonomi per rafforzare le proprie competenze ed esperienze. Si tratta di tre misure previste da altrettanti decreti dirigenziali finanziati con i fondi del POR Campania FSE 2014-2020 per un ammontare complessivo di 17 milioni di euro.

«Si tratta del risultato dello straordinario impegno messo in campo da Chiara Marciani, assessore campano alla formazione e alle pari opportunità, che con questa strategia ha consentito il rilancio di un intero comparto economico». È quanto afferma il presidente dell’ordine dei tecnologi alimentari di Campania e Lazio, Salvatore Velotto, secondo il quale: «Questo è il primo caso in Italia dove la giunta guidata dal governatore Vincenzo De Luca ha finanziato progetti per i 25 ordini professionali della Campania dando una possibilità a 200 mila professionisti».

I tre avvisi riguardano: il “finanziamento di Misure di politica attiva – percorsi di tirocinio obbligatorio e non obbligatorio per l’accesso alle professioni ordinistiche”. Il “Sostegno al Percorso di Formazione dei Liberi Professionisti e Lavoratori Autonomi”. Ed infine, “il finanziamento di percorsi di formazione volti all’orientamento alle professioni”. A queste c’è una quarta misura che offre contributi a sostegno delle spese di investimento in impianti e beni intangibili finanziata per 10 milioni di euro con risorse attinte da fondi di rientro del FESR.

Il finanziamento si andrà a spalmare su formazione specializzata, attrezzature tecniche, progetti con le università. Questi sono solo alcuni dei possibili filoni di investimento che, secondo Riccardo Izzo, segretario del Comitato Unitario delle Professioni, «sono benefici che le categorie restituiranno ai territori in termini di maggiori competenze, impulso per l’economia, ricerca e lavoro. I tirocinanti stanno già frequentando gli studi professionali da loro scelti, con un contributo economico che rende efficiente il sistema e - conclude Izzo - consente ai giovani di imparare anche da professionisti non direttamente collegati al proprio percorso professionale, per avere una specializzazione diversamente impossibile».

Articolo a cura di Raffaele Perrotta, tratto da www.federdat.it

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